Oggi è la giornata della memoria e giustamente l'attenzione è puntata sulla Shoah e sullo sterminio del popolo ebraico.
Vorrei però ricordare anche le altre persone cadute sotto le atrocità naziste. Nei lager c'erano prigionieri politici comunisti, i Rom, i Sinti, le lesbiche e i gay, i testimoni di Geova, i pentecostali e le popolazioni slave... e la memoria deve passare anche per loro, minoranze tra le minoranze, due volte vittime perché spesso dimenticate.
Ho passato una sera a discutere animatamente con amici vecchi e nuovi che volevano convincermi dell’urgenza del voto utile al PD, come unica alternativa a questi governanti attuali.
Capisco le loro ragioni ma sono piuttosto sfiancato dal dover sempre scegliere il meno peggio. Dopo anni di passione e impegno politico avrei voglia di qualcosa di meglio.
Viste le mosse sempre più detestabili della maggioranza stavo quasi per persuadermi all’ennesima scelta di ripiego quando una serie di episodi recenti mi hanno tolto ogni speranza. Tra i tanti ne cito un paio (della Binetti e compagnia ciliciante son stanco di parlare):
- le mosse demagogiche e illiberali in ValSusa contro la comunità montana che lotta nella sacrosanta battaglia No-Tav (meglio informarsi prima di prendere posizioni facili)
- l’infame manovra messa in atto per attaccare e screditare uno dei pochi politici meritevoli che abbiamo in Italia: Nichi Vendola (non credete alle falsità che stanno mettendo in giro)
Beh, con un PD che si muove in questo modo… c’è poco da stare allegri. Certe cose manco la vecchia balena bianca le avrebbe osate fare.
L’atteso primo film di Tom Ford intitolato “A single man” è davvero ben fatto e ha dalla sua una serie di pregi che lo rendono apprezzabile sotto tanti punti di vista.
Prima di tutto è esteticamente impeccabile sia per l’ambientazione, sia per l’uso delle inquadrature e degli effetti visivi. La storia poi è intensa, la sceneggiatura è ottimamente costruita, gli attori sono bravissimi e per tutto il film non c’è un cedimento, una caduta, uno stacco.
Lo vedi e lo apprezzi con lo stesso gusto con cui puoi guardare un’opera di Hopper: è privo di retorica, splendidamente gelido e volutamente distaccato.
Un film di questo tipo sono in grado di aprezzarlo ma – limite mio - non riesce a conquistarmi appieno proprio perché troppo perfetto, troppo studiato, troppo impeccabile.
Personalmente preferisco film magari più sporchi, sghembi, un po’ traballanti ma capaci di trasportarmi dentro o anche solo colpirmi un po’.
Nel numero di Gennaio 2010 della prestigiosa rivista musicale inglese “Q” hanno chiesto a cento artisti (non solo della musica) di indicare il loro disco del decennio che va a chiudersi.
Mi piacciono queste specie di classifiche basate sui gusti più che sui (meno interessanti) dati di vendita: mi divertono e incuriosiscono sempre.
Sfogliando la rivista scopriamo, per esempio, che...
Nick Hornby consiglia “Failer” di Kathleen Edwards
Kiefer Sutherland (il Jack Bauer di "24") impazzisce per “Parachutes” dei Coldplay
Javier Barden è un fan di
“Riot Act” dei Pearl Jam
Pink va matta per
“Gypsy Punks: Underdog World Strike” dei Gogol Bordello
Paolo Nutini non può vivere senza
“0” di Damien Rice
Lenny Kravitz è stato folgorato da
"Grace/Wastelands" di Peter Doherty
Diario personale arricchito da moltissima musica, un po' di cinema, qualche riflessione politica, appunti di viaggio, foto scattate in giro per il mondo e sotto qualche palco... e tante altre cose e persone che ci girano intorno.
