La prima impressione è quella della grande festa. Entriamo dopo qualche coda noiosa ma la gente è allegra e il clima è proprio bello. Pubblico più vario di quanto pensassi con una larghissima maggioranza di donne (che, porelle, si son fatte file chilometriche alle toilette).
Sul palco tutto funziona perfettamente, quasi incredibile per un evento di tale portata e assortimento.
La sensazione che ci accompagnerà per tutto il giorno è che siano tutte brave e professionali, e che ogni possibile rivalità - vera o presunta - l'abbiano lasciata a casa.
L'evento vale la pena per tanti motivi e soprattutto per i duetti, terzetti, quartetti con cui le ragazze si misurano, regalandoci chicche straordinarie e spesso imprevedibili.
Su tutte Gianna Nannini - sempre strepitosa e vera trascina-popolo - che si lancia con Laura Pausini ne La Solitudine e che ospita generosamente nel suo set Giorgia con cui sorprende attaccando Come Saprei. Solo Gianna può tanto.
Tra i momenti migliori c'è sicuramente il super-gruppo: Marina Rei (batteria), Paola Turci (chitarra), Carmen Consoli (basso) a cui si aggiungerà Nada: fantastiche!!!
L'unico passaggio che ha gelato lo stadio è stata la performance di Anna Oxa, ormai immersa nella nuova fase di Processo A Me Stessa (vedi il post di qualche giorno fa) con cui apre e a cui fa seguire una stravolta e mistica Ti Lascerò e un'irriconoscibile Imagine. Gli unici fischi della giornata... eppure Anna oggi pare sia proprio così. E mentre tutte le cantanti ci regalavano le loro hit, lei arriva con il suo gruppo a base di arpa celtica e archi e lascia la gente a bocca aperta.
Qualche nome manca, su tutti l'attesa Loredana Berté. Qualche altro nome pare sia lì un po' per caso, un po' per fortuna... ma va bene così, le otto ore volano e tutti partecipano fino alla fine con un calore straordinario.
Resteranno nella memoria alcuni momenti, dalla prima grande esplosione trash-collettiva (Vattene Amore col suo "trottolino amoroso" cantato da 50mila persone è una roba che fa effetto) all'imprescindibile "Quello che le donne non dicono" dove per la prima volta cantano insieme Fiorella Mannoia con Carmen Consoli, Laura Pausini ed Elisa: da pelle d'oca. Queste ultime due, accolte da ovazioni ad ogni uscita, dimostrano tutto il loro talento nonostante un repertorio non sempre all'altezza. Un po' come la talentuosa Giorgia.
A dirla tutta, deludono nelle prove live tutte le figlie dei talent-show, compresa Giusy Ferreri al suo primo passo falso (l'esperimento voce e piano è meglio non riproporlo più). La Oxa (ribattezzata Anna Osa) è fuori contesto ed esagera davvero (e quando tra un pezzo e l'altro parla e filosofeggia, vien da pensare a un possibile T.S.O.). Il trio Nicolai, Karima, Molinari è il momento più imbarazzante (mai quanto la presentazione che, credendo forse di farle un favore, annuncia la Nicolai come cantante stimata da Bonolis, nella derisione generale).
Senza dimenticare il clou dell'imbarazzo e del cattivo gusto, il cui riconoscimento va senza dubbio a Fiordaliso e all'uscita infelicissima quando compare con la socia di palco Minetti esordendo con: "oggi dispiace solo una cosa, che Annalisa non può vedere tutto questo". A Fiorda: Magalli t'ha rovinato!
Ma è difficile essere cattivi in una giornata-evento che passerà davvero alla storia e che, nonostante qualche piccola retorica, non fa trapelare buonismo ma, al contrario, una sincera voglia di mettersi in gioco per fare del bene.
Amiche per l'Abruzzo resterà impressa, nei quasi 60mila che alla fine riempiranno San Siro, come una giornata divertente, importante e in molti momenti davvero appassionante e coinvolgente.
Un concerto davvero memorabile.
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1 commento:
Visto che me lo chiedi, eccomi :PPP
Avrei voluto esserci anche solo per il gruppo Carmen, Marina, Paola, Nada :)
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