06 agosto 2008

Mi confesso (o Parlarne aiuta)

Cominciai come sempre succede in questi casi: un po´ perché lo facevano alcuni amici, un po´ per curiosità. Mi è piaciuto da subito e quando avevo l´occasione, mi ci buttavo.

All´inizio era solo un piacere che mi concedevo ogni tanto. Poi ho iniziato a comprarlo e farne sempre più largo uso. Quando non lo trovavo, provavo con dei surrogati ma nessuno mi soddisfaceva.

Dopo un po´ ho avuto la sensazione che fosse necessario come (o più) dell´acqua e con un pizzico di preoccupazione, ho deciso di smettere. Non è stato facilissimo ma ce l´ho fatta.

Spesso ne sentivo il bisogno ma resistevo, non volevo ricaderci, non volevo un´altra dipendenza.



Mi sentivo forte e sicuro, capace di dominarmi. Così un giorno mi capitò l´occasione di comprarne un po´ e lo feci. Ero riuscito a smettere, non ci sarei ricaduto e, nel caso, alla peggio ne sarei riuscito in qualsiasi momento. Ripensandoci oggi capisco che era il classico ragionamento da tossico che in realtà non ne è mai uscito davvero (e forse non se ne libererà mai).

Fatto sta che da quel giorno ho ricominciato, come e più di prima. Ora faccio come con le sigarette: quando lo trovo ne compro una scorta per non rischiare di ritrovarmi senza. Me lo porto anche in vacanza. Ogni tanto persino in ufficio. Ma è soprattutto a casa che ne faccio un largo uso. Da solo o con gli amici che condividono lo stesso vizio.

Sento che potrei farne a meno... ma non avendo controindicazioni così tremende, per ora non ci penso e continuo a goderne. Certo, ogni tanto ci penso... e mi rendo conto di essere dipendente dall'Estathè al limone.

Proprio così. Non sto scherzando.
E non sono mica l´unico! Fateci caso - io lo noto per evidenti motivi maniacali: al supermercato buttate l´occhio al reparto bibite. Lo scaffale dell´Estathè al limone (specie delle bottiglie da 1,5 litri (le dosi per noi tossici) spesso è vuoto. O comunque presenta dei buchi che le altre bevande
non hanno. Sintomo che io o qualcuno come me (e siamo sempre di più!) abbiamo appena fatto la nostra scorta.

Non c´è altro tè che tenga, neanche la stessa marca in versione pesca o verde o deteinato (orrore!). Non c´è surrogato accettabile: il tossico di Estathè al limone piuttosto esce a mani vuote e si reca in un altro negozio. Se ripiega su altra marca è uno che sta quasi entrando nel tunnel ma non è ancora un vero dipendente, come me, come noi.

Siamo sempre di più, dicevo. E ci riconosciamo, tra gli scaffali, con i nostri cestini o carrelli riempiti della nostra bevanda da infuso. Un po´ ci vergogniamo... un po´ ci comprendiamo. Chi non è dentro non può capire.

Quando lo terminiamo, se al negozio le bottiglie sono finite ci buttiamo sui bricchetti (comprandone almeno 12 alla volta) o sulle più rare lattine. Sappiamo benissimo quali negozi lo vendano e quali no (nei secondi non ci entriamo più da tempo). Sappiamo anche quali bar lo spaccino e spingiamo affinché i pranzi con colleghi o amici si facciano proprio lì.

Io mi sono talmente affinato che assaggiandolo vi so dire se arriva da bricchetto, lattina o bottiglia (distinguendo pure quella da mezzo litro da quella grande). E soprattutto so dirvi in quale mese è stato imbottigliato. Già perché il nostro cambia gusto! Più è "novello" e più è buono.

Ho imparato con l´esperienza che dev´essere bevuto rigorosamente fresco, anzi, più freddo è, e meglio è. Perfetto se persino un po´ ghiacciatino da freezer. So poi bene che una volta aperto va consumato nel giro di poche ore... altrimenti prende l´odore del materiale che lo contiene (plastica o latta che sia) e diventa imbevibile. Ho anche un sogno: trovarlo un giorno in bottiglia
di vetro!

So che molti leggendo queste cose mi prenderanno per matto. Pazienza. So anche che per qualcuno sarà utile riconoscersi, non sentirsi più solo, sapere che c´è qualcun altro che può capirlo.

E´ a te che mi rivolgo: non sei solo, anzi, siamo sempre di più (ricordi il discorso sugli scaffali vuoti?). Io da quando ho cominciato a parlarne... ho scoperto che alcuni amici e conoscenti, anche insospettabili, sono anche loro nel tunnel dell´Estathè al limone... e non hanno (non abbiamo!) alcuna intenzione di uscirne.

Il bricchetto

N.B.
Specifico che la Ferrero non mi paga, anzi...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

...hmmm a me ha sempre fatto schifo... ahah

Anonimo ha detto...

"mitico"!

Anonimo ha detto...

lo zucchero crea dipendenza :)

Anonimo ha detto...

Caro mio, devo assolutamente rimbalzare il tuo post sul mio blog, da drogato come te non avrei potuto descrivere meglio la nostra fissa! (ovviamente ho qui davanti una bella bottiglia del Nostro che mi fa compagnia!)

Anonimo ha detto...

Che orrore. Da teinomane guardo voi altri che vi fate di succedanei, con fiero disprezzo :D

Anonimo ha detto...

I inclination not approve on it. I over precise post. Particularly the designation attracted me to read the unscathed story.

Anonimo ha detto...

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