10 marzo 2008

Mi faccio influenzare dagli amici


Il titolo è preso in prestito da un vecchio blog di un’amica. Di primo acchito può sembrare una dichiarazione di debolezza: credo sia esattamente l’opposto.

Da ragazzetto può capitarti di avere venti, trenta amici. E lo sono davvero, per i parametri di quell’età. Poi cambia la prospettiva, cambiano le esigenze e cambiamo noi. A un certo punto ti guardi attorno e capisci che le persone che valgono davvero, per te, sono poche. E meno male! Voler bene a qualcuno è una delle cose più belle da vivere ma è anche un bell’impegno.

Da “grandi”, di nuove presenze importanti se ne trovano di rado e quando capita è una gioia fortissima. Sono molte, invece, le persone che si perdono per strada: dispiace un po’ ma è fisiologico.



Parliamoci chiaro: a un certo punto della vita ti accorgi che il tempo libero è sempre meno e non hai proprio più la forza di sprecarlo a fare cose che non t’interessano o con persone con cui non c’è il giusto feeling. A vent’anni lo fai. A trenta no, non ce la fai più ed è giusto così, anche perché vorresti dedicarti di più a chi vuoi bene e non sempre ci riesci come spereresti.

Gli amici. Una delle “cose” per cui vale la pena vivere, ai primissimi posti anche nel sondaggio della mitica rivista Cuore, per chi se la ricorda. :-)

Con alcuni succede che le vite prendano strade diverse e le distanze proprio non aiutano. Con uno come me, poi, che non ama il telefono, le cose si complicano parecchio. Così magari ci vediamo poco ma ogni volta è come se non avessimo mai smesso di farlo: l’affetto è sempre quello, immutato. Sappiamo che ci siamo e che ci saremo, l’uno per l’altro, e (come cantava qualcuno…) tutto questo è già più di tanto.

Poi ci sono gli amici del quotidiano, quelli che un tempo avresti visto tutti i giorni e oggi, con tutti gli impegni che hai, riesci a vedere solo ogni tanto. Sono quelli a cui racconti le tue cose, i tuoi pensieri e che ascolti sempre volentieri. Sono quelli a cui chiedi un consiglio. Magari lì per lì (ti) dici anche che per te quel consiglio, quel parere è una cazzata… ma poi ci pensi e ci ripensi, e magari alla fine ti fai anche persuadere.

Perché a volte non hai la lucidità per mettere a fuoco un problema o una questione che ti riguarda profondamente: servono l’occhio e il consiglio esterno di chi sai che vuole il meglio per te. Altre volte magari su piccole questioni, poi, è bello semplicemente affidarsi (e fidarsi).

A volte, anzi spesso, non c’è niente di più saggio che farsi influenzare dagli amici.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel post :-)
Penso anch'io le stesse cose...
bacioni

Anonimo ha detto...

"Gli amici sono la famiglia che uno si sceglie."
L'avevo letta non ricordo dove, ma mi sembra proprio che già dove l'avevo pescata era attribuita a un "anonimo". Ciò non toglie che la trovo bellissima e soprattutto vera.

S.

Fra^^Baggy ha detto...

E' bellissimo questo post... Mi hai commosso *__* :°)