Che Mia Martini sia la più grande interprete della nostra canzone è dimostrato da un album su tutti, uscito nel 1978 con il titolo “Danza”.
La voce di Mimì danza davvero in questo disco, esplorando generi e stili diversi pur rimanendo fedele a quel modo di proporle unico e irraggiungibile per tecnica e soprattutto capacità di trasmettere e coinvolgere.
In "Danza" ci sono il rock e il jazz, la melodia, la sperimentazione e la canzone d’autore; non a caso è un disco scritto interamente da un Ivano Fossati ispiratissimo. Metti quindi insieme canzoni straordinarie e immortali (basti pensare a “La costruzione di un amore” e “Vola”) e interpretazioni da pelle d’oca e non può che venir fuori un capolavoro.
Ascoltarlo è gioia e dolore, trasporto e commozione: dalle evoluzioni pindariche di “Canto alla luna” alla malinconia struggente di quel gioiello di “E parlo ancora di te”, fino alla dolcezza infinita di “Buonanotte dolce notte” (con l’intervento vocale dell’autore).
Su cd uscì inspiegabilmente con una copertina orrenda mentre quella originale dell’LP (nella foto qui sopra) è davvero bella, oltre che significativa e didascalicamente rappresentativa del momento artistico di Mia Martini.
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2 commenti:
io lo trovo un disco formidabile. mimì canta come mai. c'è amore che trasuda, c'è voce. e musica scritta col cuore a mille all'ora.
perchè quei due si siano lasciati, non si sa. ma è stato un peccato davvero. bah.
laura
Sono d'accordo: c'è qualcosa in quel disco e in quel modo di cantare che va al di là della musica... e si sente, non solo con le orecchie.
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