21 maggio 2009

Quando le canzoni più belle sono di altri

Leggo del nuovo tour dei Simple Minds e rimetto sul piatto un loro vecchio album. E penso...

Strano destino per alcuni gruppi e cantanti. Magari hanno una carriera ricca di grandi dischi e ottime canzoni scritte e prodotte però il botto lo fanno con un pezzo che non è loro e magari saranno ricordati soprattutto per quel brano lì.

A volte non si sa neanche che si tratta di una cover o di una reinterpretazione. E in fondo... poco male, se hanno avuto l'occhio (o meglio l'orecchio) di scegliere il pezzo e la capacità di renderlo proprio, riuscendo a convincere il grande pubblico, è comunque un merito. Anche se... un po' spiace.

Ecco alcuni casi clamorosi (con gli autori originali):



Simple Minds "Don't you" (Keith Forsey & Steve Schiff)
Whitney Houston "I will always love you" (Dolly Parton)
Bananarama "Venus" (Shocking Blue)
Lenny Kravitz "American woman" (The Guess Who)
Simply Red "If You Don't Know Me by Now" (Harold Melvin & the Blue Notes)

O i nostrani:

Ron "Una città per cantare" (Jackson Browne)
Antonello Venditti "Alta Marea" (Crowed House)

C'è poi il caso della celeberrima "Tainted Love", conosciuta dai più giovani per la versione di Marylin Manson e dai meno giovani per quella dei Soft Cell.
In realtà è di Ed Cobb e fu incisa la prima volta da Gloria Jones nel 1964!

E via così, di casi simili ce ne sono tantissimi. Eh già...

P.S.
Ve ne vengono in mente altri imprescindibili?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

tainted love credevo fosse dei soft! :O

p.

finO ha detto...

Nothing compares 2 U è - forse - il più bel pezzo di Sinead O'Connor ma è di Prince (nella cui versione NON mi piace). Ciao!

Tico Palabra ha detto...

p.: confesso che l'ho scoperto da poco anch'io!

finO: bella citazione, grazie!!!