Mentre stanno sfondando gli schermi sensibili al tocco, gli esperti annunciano a breve l'invasione dei nuovi sistemi di riconoscimento del movimento delle mani e dello sguardo, fino a quello del pensiero (per ora siamo all'uso delle onde celebrali: c'è già un gioco che funziona così... e funziona davvero).
Prepariamoci a non toccare ma a indicare, in una nuova virtualità a tre dimensioni, senza tastiere, mouse, schermi: quello che molti chiamano Web 3.0. Basti pensare che stanno addirittura lavorando a una macchina fotografica (e domani un cellulare nelle tasche di chiunque, immagino) che quando inquadrerà una persona, non solo riconoscerà che quello è un viso ma lo cercherà sul web e in un lampo ti comunicherà il nome e tutti i dati disponibili di quella persona. Inquietante, non trovate?!
A questa velocità e con simili apparecchiature alla portata di tutti, le nostre abitudini e le nostre vite cambieranno radicalmente nel giro di qualche anno.
Da un lato penso: che meraviglia la tecnologia! Dall'altro mi sale un certo senso di irrequietezza: non sono pronto a tutto questo e sono certo di non essere il solo.
Questa nuova invasione degli spazi, del privato, del legittimo anonimato creeranno, almeno all'inizio, parecchio malcontento. Il rischio di un'evoluzione troppo rapida, su questioni così delicate e personali, potrebbe generare reazioni molto spiacevoli. Speriamo rallentino un po' o almeno indirizzino le ricerche su strade diverse, più utili e magari meno destabilizzanti.
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