Siamo andati a vedere Madonna grazie a un amico che ci ha trovato degli ingressi omaggio. Spendere più di 80 euro (per dei posti neanche tanto belli) non l'avrei proprio fatto.
Mi faceva strano pensare che l'altra volta che ho visto Madonna in concerto ero un pischello e correva l'anno 1987, il famoso primo e unico evento musicale in diretta tv su RaiUno in prima serata... quello del "siete caldi?", per intenderci, e noi eravamo lì, triturati nel prato del vecchio Comunale (ora Olimpico, 'sti ca').
Sono passati 22 anni... ammazza quanto so' vecchio! Il pubblico di ieri sera aveva comunque una media d'età vicina alla mia anche se di ragazzetti ce n'era parecchi. Le cronache raccontano poi che il 90% dei presenti erano donne e gay e in effetti...
San Siro strapieno fa sempre un certo effetto. Se poi tutta quella gente balla e canta per due ore filate lo spettacolo sarebbe già di per sé memorabile.
La signora Ciccone lamenta raffreddore e non perfetta forma fisica. Alla faccia! Se non l'avesse detto, nessuno se ne sarebbe accorto. La sua fisicità e il suo carisma sembrano aumentare con il passare degli anni.
Lo spettacolo è stato esagerato. Palco gigante con passerella e secondo palco rotante in mezzo allo stadio. Schermi ultra-moderni in ogni dove, pezzi dei due palchi che si muovono e si trasformano per tutta la sera.
Lei e i 20 straordinari ballerini saltano, corrono, compaiono e scompaiono da ogni angolo con un ritmo forsennato.
Ogni canzone ha una sua coreografia e costumi, video e luci completamente diversi. Il tutto sembra più un musical che un concerto e la musica passa inevitabilmente in secondo piano (e pure i musicisti sono spesso nascosti: tanto quel che si vuole vedere è altro).
I momenti da ricordare sono molti, dal coloratissimo siparietto anni '80 (Into The Groove e Holiday) - con il ricordo di Michael Jackson, l'unico che come lei sa(peva) produrre eventi simili - al tributo al popolo Rom con i musicisti gitani, dal suggestivo e intimo momento voce_e_piano (Frozen), all'omaggio a Keith Haring... fino a quando tutto il Meazza si trasforma in una gigantesca discoteca (da Music ai nuovi pezzi by Timbaland/Timberlake e soci).
In mezzo la Rolls bianca e il banco del dj con tanto di palo da lap dance, i ballerini che si scatenano in salti e movimenti inauditi e i filmati che ora ripercorrono le evoluzioni negli anni della protagonista, ora ci lanciano messaggi di pace, giustizia, speranza. E lei che passa dalla (sua) versione di un'ispirata Evita alla chiusura dello show in cui mostrerà il lato più rockettaro, accennando persino un assolo di chitarra (finto? può darsi ma non importa a nessuno).
Tutto perfetto, preciso, impeccabile. Alta tecnologia, effetti speciali, idee e varietà a raffica. Decine di tecnici che si muovono nell'ombra affinché tutto fili liscio e senza intoppi. Compresi gli addetti al look della star che in tempi da pit stop di F1 le cambiano completamente l'acconciatura (non sono parrucche, mi assicurano i più attenti).
Niente è quindi lasciato al caso o all'improvvisazione, tutto è evidentemente studiato e provato a livelli maniacali, dall'inizio alla fine... fino a quel "game over" che poco prima di mezzanotte compare sullo sfondo senza lasciare possibilità a eventuali bis.
Mentre si riaccendono le luci, le casse sparano di nuovo la musica di Michael Jackson e tutti lentamente si avviano alle uscite, sorridenti e stravolti... ma con ancora l'adrenalina e la voglia di ballare.
Solo Madonna può tanto.
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