16 settembre 2008

Due su tremila

Dopo averlo snobbato per parecchio tempo, un anno e mezzo fa sono entrato nel magico mondo di myspace. Giusto in tempo perché di lì a poco il più popolare social-network venisse soppiantato da Facebook (che non mi avrà: la filosofia del “fatti trovare da tutti” non fa per me).

Da tipico bulimico-passionale all’inizio ci ho passato ore, serate, qualche notte bianca e molto cazzeggio. Chiedevo “amicizia” a destra e a manca, giravo e clickavo come un matto. Toccando l’assurdo di portare a me - giusto per fare un esempio del delirio - persino robe come il Dr. Spock di Star Trek: non (solo) l’attore, proprio la pagina dedicata al personaggio! Oltre a facce più o meno sconosciute di ogni angolo del pianeta. E poi amici di amici, frutto di ricerche di vario tipo.

Dopo un po’ mi sono placato… ero comunque arrivato a un giro di contatti tale che ancora oggi vado avanti di rendita ricevendo diverse richieste al giorno. Complici anche i tantissimi nomi taggati tra musicisti, registi, ecc. Ho superato la quota di 3000 “amici”, più di molti cantanti italiani discretamente famosi. Ehmmm… dev’essermi scappata “leggermente” la mano.



In mezzo, tante persone con cui ci siamo scambiati commenti, battute, messaggi e qualche chiacchierata. Preso anch’io da questa voglia diffusa di arrivare a nuove conoscenze, di allargare un po’ il giro, di entusiasmarsi nel poter parlare con persone di altri paesi, culture, abitudini. Una pulsione che credo sia molto sana, nonostante quel che dicono alcuni osservatori superficiali.

E’ un po’ come nella vita… perché anche questa è vita reale: dall’altra parte c’è una persona vera con un’altra storia ma in fondo non così diversa da me.
E, come nella vita di ogni giorno, ci ritroviamo a incontrare o sfiorare molte persone... ma solo poche, pochissime resteranno con noi, e noi con loro. Poche ma buone, riconoscibili per affinità elettive rare, che quasi per miracolo entreranno a far parte del nostro mondo, e noi del loro.

Nel tempo e con un po’ di “lavoro” su myspace ho trovato diverse belle persone. Qualcuno di passaggio, con altri magari costruiremo qualcosa un giorno, quando sarà il momento giusto, chissà?
Soprattutto ho incontrato due persone meravigliose e speciali. Due su tremila, lo 0,06 (periodico) %. Percentuale ridicola, no? Eppure oggi posso dire, senza alcun dubbio, che ne è valsa assolutamente la pena.

Non è mica facile trovare due nuovi Amici, due persone con cui ci si senta “a casa”. Tra l’altro così diverse tra di loro per tante cose: età, sesso, luogo, storie, abitudini,… eppure con entrambe ho un feeling naturale molto forte. Due incontri speciali che rappresentano un evento piuttosto raro nel nostro quotidiano, no? Ecco, myspace per me è stato soprattutto questo. Un traguardo inaspettato, raggiunto dopo tante ore, tanti click, tanti “ciao, come stai” caduti spesso nel vuoto o chiacchiere che si saranno presto rivelate poco significative, tante facce sfiorate e presto abbandonate.

Tirando un po’ le somme, questi tremila contatti, un po’ sudati, sono serviti a qualcosa? La mia risposta è si, assolutamente si. E lo rifarei da capo, anche subito. Lo rifarei per quelle due persone che senza myspace non avrei mai incrociato e che invece ho poi conosciuto anche dal vivo. Scoprendo, quasi con sorpresa, che avevamo capito di essere speciali reciprocamente già prima di poterci guardare negli occhi. Due bellissime conferme. Due persone a cui voglio parecchio bene e che mi hanno già reso un po’ più bella la vita.

Questo post è dedicato a voi, due su tremila.

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